Premio 2022 | Lorenzo Claris Appiani
Lucinda Spera - Docente UNISTRASI (Letteratura italiana) - Presidente
Anna D’Elia - Traduttrice
Ornella Tajani - Docente UNISTRASI (Lingua e traduzione francese)
Liana Tronci - Docente UNISTRASI (Sociolinguistica)
Maria Laura Vanorio - Insegnante e traduttrice
- Federica Di Lella - Marie-Claire Blais
La sete, Safarà 2021 - Giuseppe Giovanni Allegri - Ananda Devi
Eva dalle sue rovine, Utopia 2021 - Maurizia Balmelli - Noëlle Revaz
Ermellino bianco e altri racconti, Casagrande 2021 - Gabriella Bosco - Pierre Jourde
L’ora e l’ombra, Prehistorica 2021 - Maria Laura Caroniti - Sofia Aouine
Rapsodia dei dimenticati, Hope Edizioni 2019 - Maura Del Serra - Simone Weil
Il radicamento, Le Lettere 2021 - L. Di Lella/F. Scala - Emmanuel Carrère
Yoga, Adelphi 2021 - Nicola Ferrari - Robert Desnos
Rrosa la vita, San Marco dei Giustiniani 2021 - Andrea Gazzoni - Édouard Glissant
Le Indie, Ensemble 2020 - Yasmina Mélaouah - Mathias Enard
Il banchetto annuale della Confraternita dei becchini, e/o 2021 - Matteo Martelli - Hervé Guibert
L’immagine fantasma, Contrasto 2021 - Carolina Paolicchi - Abdellatif Laâbi
Sul filo della speranza, Astarte 2020 - Ilaria Piperno - Catherine Fradier
Una piccola cosa senza importanza, Uovonero 2021 - Paola Rolletta - Stephane Grappelli
In viaggio con il mio violino, Ottotipi 2021 - S. Ruggieri/M. Basilisco - Michel Cosem
Le nevi ribelli dell’Artiguo, Masciulli 2020 - Sara Saorin - Olivier Adam
Nessuno si muova, Camelozampa 2019 - Barbara Sommovigo - Maïssa Bey
Dietro quei silenzi…, Astarte 2020 - Giorgia Tolfo - Fatima Daas
La più piccola, Fandango 2021 - Cristina Vezzaro - Fouad Laroui
Dio, la matematica e la follia, Del Vecchio 2021 - Cristina Vezzaro - Fouad Laroui
Le tribolazioni dell’ultimo Sijilmassi, Del Vecchio 2019 - Cristina Vezzaro - Sophie Daull
Il lavatoio, Voland 2021
Federica Di Lella, per la traduzione di
La sete
di Marie-Claire Blais (Safarà 2021)
Motivazione della giuria: primo volume eponimo di un ciclo di dieci romanzi, paragonato per ampiezza e ambizione alla Recherche proustiana, La sete è l’incipit di un grande affresco contemporaneo, in cui l’autrice quebecchese, deceduta nel novembre 2021, affronta la questione del bene e del male universali, raccontando la marginalità, attraversando temi politici e descrivendo la bellezza e l’orrore del mondo; non a caso Blais si riteneva una scrittrice umanista. Questo ciclo di romanzi è stato definito come una lunga frase di quasi tremila pagine, in cui la punteggiatura forte è rarissima e il flusso narrativo mira ad avvolgere e trascinare il lettore. Federica Di Lella ha condotto un lavoro mirabile, operando sul ritmo della singola frase e seguendo il movimento interno del testo, restituendo inoltre la complessità polifonica dell’opera, caratterizzata da decine di personaggi che si esprimono spesso attraverso le forme del monologo interiore. Modulando e armonizzando le diverse voci, Di Lella è stata in grado di dirigere in traduzione ciò che Marie-Claire Blais considerava il proprio, personale “coro di miserie umane”, governando le diverse risorse della lingua italiana e rispettando l’alternanza dei registri linguistici. Grazie al lavoro della traduttrice, e al coraggio della casa editrice che ha creduto in questo progetto, anche il pubblico italiano può oggi godere della narrazione così peculiare del roman-poème di Blais, ormai consacrato come un classico della letteratura francofona contemporanea.