La nona edizione di Elba Book cerca nuove mappe mentali per affrontare i cambiamenti in atto
Il festival quest'anno tenta di spronare editori indipendenti, intellettuali e pubblico a confrontarsi sul futuro dei libri, alla ricerca di nuove rotte e mappe mentali che non temano i cambiamenti in atto.
Giunto alla nona edizione, torna Elba Book, l’unico festival isolano dedicato all’editoria indipendente. Da martedì 18 a venerdì 21 luglio, tra vicoli e piazzette a strapiombo sul Tirreno, il borgo di Rio nell’Elba ospiterà il momento di confronto estivo della piccola e media editoria italiana. Quella lontana dai monopoli, ma vicina ai lettori. Il tema di quest’anno – condiviso con le altre manifestazioni appartenenti alla Rete Pym per la difesa della bibliodiversità – è “Mappe”. La mappa è una rappresentazione semplificata e ampiamente accessibile dello spazio geografico, politico, sociale, culturale e anche mentale. L’urgenza di orientamento, in una società provata da eventi catastrofici e annichilita da un pensiero unico e unificante, emerge con chiarezza in tutte le fasce di età della popolazione. E specialmente nel cuore delle periferie, che si tratti di frazioni o di quartieri dislocati da un centro metropolitano trainante. Non a caso, sono numerosi gli editori che hanno sposato dagli esordi la visione dell’iniziativa toscana, così Odoya, La Vita Felice, Exòrma, Marcos y Marcos e Wom, per citarne alcuni.
«La varietà della mappa ci aiuta a tracciare legami tra idee e fatti – afferma il direttore artistico Marco Belli – ci aiuta altresì a riscoprire la nostra voglia di utopia e l’esigenza di combattere i sistemi sociali iniqui. Mappa genetica, mappa concettuale, mappa cognitiva. Le mappe possono essere strumenti di oppressione o di liberazione ed è proprio questa ambiguità che stimola la creazione di nuovi immaginari o allena alla decifrazione autentica del territorio». Nel denso programma, è prevista una serie di tavole rotonde tematiche, composte da editori, giornalisti, scrittori e operatori culturali: “Le mappe tra arte e letteratura” con Tomaso Montanari e Pietro Cataldi; “Le mappe della contestazione” con Lola Larra vis a vis con gli studenti dell’Isis “Raffaello Foresi” di Portoferraio; “Mappare l’immaginario, mappare il reale” con Wu Ming 1; “Per una nuova geografia della distribuzione” con Riccardo Cavallero e Marco Zapparoli; “Mappe di luoghi nascosti” con Laura Silvia Battaglia e Stefano Lamorgese; “Cartografie culturali” con Ermete Realacci e Hans Georg Berger. Ogni sera i laboratori ElbaKids si prenderanno cura delle pause creative dei più piccoli, grazie alla dedizione del Sistema Museale dell'Arcipelago Toscano, focalizzandosi sul concetto di orientamento, specialmente del singolo nei confronti di una comunità diversificata.
IL PREMIO “APPIANI” PER LA TRADUZIONE LETTERARIA DALLO SPAGNOLO
Si terrà martedì 18 luglio, alle 18:30, nella Terrazza mozzafiato del Barcocaio la cerimonia di assegnazione del premio “Lorenzo Claris Appiani”, che quest’anno proclama Francesca Lazzarato vincitrice dell’ottava edizione con la traduzione del romanzo argentino Le cugine (Sur, 2022) di Aurora Venturini. La menzione d’onore andrà a Valerio Nardoni per la traduzione di La voce a te dovuta (Passigli, 2022) di Pedro Salinas. E come di consueto la cerimonia di premiazione sarà l’evento inaugurale del festival.
«Certi dolori immensi, contro natura, come la morte di un figlio, non lasciano nulla di vivo. Ci sono, però, alcune persone benedette (non mi viene altro aggettivo) che hanno la forza di trasformare il loro buio in luce per gli altri. Un’amica ha creato una specie di scuola per ragazzini in un paese dell'America latina – aggiunge Ilide Carmignani, madrina del riconoscimento – La famiglia Appiani, all’Elba, ha creato un premio di traduzione. Al di là di ciò che queste persone scelgono concretamente di fare, è come se in qualche modo riequilibrassero il destino del mondo, facessero tornare un po' di più i conti del bene e del male. E di questo, secondo me, bisogna essergli tutti grati». Il premio “Appiani” è nato con l’Università per Stranieri di Siena per celebrare la memoria del giovane avvocato ucciso nel Palazzo di Giustizia di Milano e il legame con la sua terra d’origine. L’obiettivo è quello di dare luce alle figure quasi invisibili di traduttori e traduttrici, attori insostituibili e necessari nel delicato processo di mediazione culturale.
TOSCANA E MARCHE LEGATE DA UN GEMELLAGGIO CULTURALE
Due manifestazioni radicate su suoli distanti, divisi dagli Appennini e dal Tirreno, hanno deciso di legarsi creando un sentiero di assonanze. Sia Elba Book sia I fumi della fornace (Valle Cascia, 24-27 agosto) si sono costituiti per e sui loro territori, rendendosi non esportabili, ma condivisibili nell’approccio e nell’ascolto del genius loci di appartenenza. Il gemellaggio tra i due festival si concretizzerà durante la kermesse elbana, attraverso una performance poetica di rifondazione semantica di un luogo, a partire dal libro La specie storta (Tlon, 2023), e curata da Giorgiomaria Cornelio, Lucamatteo Rossi e Valentina Compagnucci. Entrambe le realtà si sono rivolte ai fantasmi dei rispettivi paesaggi per colmare un’identità industriale perduta e rimediare a diversi dissesti ambientali. Se il versante orientale dell’Elba ha subito l’abbandono delle miniere ferrose, la provincia di Macerata sconta la dismissione dell’imponente fornace di mattoni.
L’AMBIENTE CONQUISTA LA LETTERATURA. I FINALISTI DEL PREMIO “DEMETRA”
Entra nel vivo la terza edizione del Premio “Demetra”, riconoscimento dedicato ad autori ed editori indipendenti che mettono al centro delle loro opere le tematiche ambientali, concepito da Elba Book e da Comieco – Consorzio per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica, con la partecipazione di Seda International Packaging Group e il supporto di Esa Ambiente, UniCoop Tirreno e con il patrocinio del Parco Nazionale Arcipelago Toscano.
«L’interesse intorno alla letteratura ambientale cresce di anno in anno e sono i numeri a dimostrarcelo: secondo un’indagine Ipsos, il 40% degli italiani si dichiara interessato ai titoli che propongono tematiche ecologiche, trovandoli utili per documentarsi in maniera puntuale e completa (38%) e per capire come agire in prima persona per la salvaguardia del pianeta (40%) – commenta Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – Sono dati che ci stimolano con il Premio Demetra a valorizzare sempre più le migliori proposte letterarie per rigenerare la consapevolezza degli italiani attraverso uno strumento alla base di ogni progresso, anche ecologico: la cultura».
La Giuria ha selezionato 12 finalisti dopo aver vagliato 53 opere che, sommate a quelle candidate nelle due edizioni precedenti, portano a oltre 150 i titoli presentati in rassegna in tre anni: a testimonianza del crescente interesse di lettori, autori ed editori verso tematiche come la salvaguardia dell’ambiente, l’energia pulita o il riciclo. I finalisti per la categoria Narrativa sono: Emilia Bersabea Cirillo con Azzurro amianto (Le Plurali), Mauro Garofalo con L’ultima foresta (Aboca) e Luigi Vallebona con Nero colato (De Ferrari editore). Per la sezione Saggistica: Stefano Belletti con Verde & Digitale (Edizioni Ambiente), Massimo Donà con Filosofia della carta (Baldini+Castoldi) e Sandro Orlando con Groenlandia. Viaggio intorno all’isola che scompare (Laterza). Per la categoria Saggistica straniera tradotta in italiano: Maxine Bédat con Il lato oscuro della moda (Post editori), Randers J. et all con Una terra per tutti (Edizioni Ambiente) e Ben Rawlence con Treeline (Francesco Brioschi editore). Per la sezione Libri per ragazzi: Livia Rocchi e Elisa Macellari con Cavalieri dei Fiori (Camelozampa), Sara Filippi Plotegher con Pompodoreide (Mesogea) e Silvia Moroni con Parla Sostenibile (Slow Food). I vincitori di ciascuna categoria saranno premiati nel corso della cerimonia di chiusura del 21 luglio, alle 18:30, sempre nella Terrazza del Barcocaio. Inoltre è previsto un premio speciale della giuria consistente in un’opera dell’artista Elena Marengoni.
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