Raffaella Scardi con la traduzione dall’ebraico di “Bugiarda”, Giuntina, vince la sesta edizione del Premio Lorenzo Claris Appiani
Si terrà martedì 20 luglio p.v. a Rio nell’Elba la cerimonia del Premio Lorenzo Claris Appiani per la traduzione letteraria, che quest’anno premierà Raffaella Scardi, vincitrice con la traduzione dall’ebraico di “Bugiarda”, Giuntina edizioni.
Per la sesta edizione del premio, la famiglia Appiani, in accordo con i membri della giuria, ha scelto di indagare l’ambiente della traduzione dall’ebraico e con essa la ricca produzione letteraria contemporanea israeliana, spesso connotata da tematiche esistenziali e universali, fucina di giovani autori capaci di raccontare le profondità dell’animo umano in maniera innovativa. La giuria del premio, formata da Lucinda Spera, (presidente), docente di Letteratura italiana, Università per Stranieri di Siena, Anna Linda Callow, traduttrice, saggista e docente universitaria, Manuela Consonni, Professor of Jewish History and Contemporary Jewry, The Hebrew University of Jerusalem, Liana Tronci, docente di Glottologia e Linguistica, Università per Stranieri di Siena e Elisabetta Zevi, curatrice editoriale e traduttrice ha decretato all’unanimità la vittoria di Raffaella Scardi.
Il premio Lorenzo Claris Appiani è nato sei anni fa per celebrare la memoria del giovane avvocato ucciso nel tribunale di Milano e il legame con la sua terra d’origine, con l’intento di dare luce alle figure quasi invisibili dei traduttori, attori insostituibili e necessari nel delicato processo di mediazione culturale. Anche quest’anno la cerimonia di premiazione sarà l’evento d’apertura di Elba Book Festival (www.elbabookfestival.com), che si terrà per il secondo anno necessariamente in edizione ridotta, ma pur sempre in presenza.
Sarà madrina del premio e moderatrice del dibattito che seguirà la premiazione Ilide Carmignani, traduttrice di alcuni dei più importanti autori di lingua spagnola, da sempre impegnata per diffondere l’importanza del ruolo culturale e non meramente professionale del traduttore, curatrice di eventi sulla traduzione per il Salone Internazionale del Libro di Torino e animatrice di altre importanti iniziative in questo campo.
Dichiarazione di Raffaella Scardi, traduttrice
“Sono molto felice e grata di ricevere il Premio Lorenzo Claris Appiani per Bugiarda. Questa traduzione è frutto di una collaborazione particolarmente stretta con l'autrice e con diversi traduttori dall'ebraico ad altre lingue. Durante il lavoro ho infatti trascorso una settimana a Gerusalemme insieme ad Ayelet Gundar Goshen e a colleghi traduttori al francese, al polacco e all’inglese. Si è verificata così la possibilità di un raro, proficuo, scambio di idee.
Il lavoro del traduttore è spesso anonimo e solitario. Ricevere questo premio rinnova le mie energie e la passione nei confronti di ciò che per me rappresenta non solo una professione, ma anche la pacificazione di un'identità composita.
Sono nata in Italia da madre israeliana, cosicché fin da giovanissima Italia e Israele hanno costituto parte essenziale del mio orizzonte. Sono cresciuta e ho studiato in Italia, ho trascorso buona parte della mia vita adulta in Israele e poi sono tornata a vivere a Milano, mia città natale.
Fin da quando ho scritto la tesi di laurea su tre scrittori israeliani, mi sono resa conto che la letteratura è il modo migliore per conoscere la storia e l'anima di Israele e di coloro che ci vivono. Un romanzo ci può traghettare oltre superficialità e stereotipi. Complice un grande amore per la lettura fin dall’infanzia, è stato spontaneo dedicarmi alla traduzione letteraria per diventare un ponte fra le due culture che coesistono dentro di me. Mi piace accompagnare i lettori italiani dentro romanzi che permettono loro di avvicinarsi alla realtà distante ma insieme prossima (non solo geograficamente) di Israele. Altra grande soddisfazione è assistere come interprete, durante le loro visite in Italia, gli autori di cui traduco i libri: frequentarli di persona mi permette di sintonizzarmi sempre meglio sulle loro frequenze.
Quando traduco mi sento una cassa di risonanza, attraverso la quale la musica dell'ebraico si trasforma nella musica dell'italiano. Attraverso la quale una forma mentis, una cultura, una tradizione, possono diventare comprensibili nonostante le distanze geografiche e culturali.”
Dichiarazione di Lucinda Spera, Presidente della Giuria
“I lavori del Premio Lorenzo Claris Appiani, quest’anno dedicato alle traduzioni dall’ebraico, si sono conclusi da poco: la Giuria che ho avuto il piacere di presiedere – composta da Anna Linda Callow, Manuela Consonni, Liana Tronci ed Elisabetta Zevi, che ringrazio di cuore – ha designato vincitrice dell’edizione 2021 Raffaella Scardi, traduttrice del romanzo di Ayelet Gundar-Goshen, Bugiarda, pubblicato in Italia da Giuntina. Come ho già avuto modo di evidenziare, l’originale romanzo affronta con rara delicatezza ma anche con grande realismo le ansie adolescenziali di una giovane che si trova imprigionata nel fascino della menzogna: il grande merito della traduzione di Raffaella Scardi è quello di aver istituito tra le due lingue un rapporto paritetico in cui l’italiano ha reso con fedeltà ma anche con libertà le scelte del testo originale.
Come sempre, è stato un onore collaborare a questa sesta edizione del Premio, un’iniziativa che dobbiamo alla tenacia e alla generosità della famiglia Appiani e che ha attivato sin dall’inizio una proficua sinergia tra l’Università per Stranieri di Siena, Elbabook Festival e l’editoria indipendente. Sono sicura che, ancora una volta, la premiazione sarà un’occasione di condivisione emotiva e intellettuale, un momento che brillerà di luce propria irradiando il suo messaggio di fiducia nella forza della cultura e del confronto.”
Dichiarazione della giuria
“La Giuria del Premio Lorenzo Claris Appiani – composta da Anna Linda Callow, Manuela Consonni, Liana Tronci, Elisabetta Zevi e presieduta da Lucinda Spera – designa vincitrice dell’edizione 2021 Raffaella Scardi, traduttrice dall’ebraico all’italiano del romanzo di Ayelet Gundar-Goshen, Bugiarda, pubblicato da Giuntina (Firenze, 2019, pp. 260; ed. orig. Ha-shaqranìt ve-haʻir, 2018).
Nufar, adolescente insicura e timida, viene apostrofata da un adulto, noto personaggio dello spettacolo, nella gelateria nella quale lavora durante le vacanze scolastiche e nel fine settimana; sopraffatta dalla vergogna e dallo spavento, la ragazza fugge nel cortile dietro il locale, dove viene raggiunta dall’uomo, che vorrebbe avere il resto di quanto pagato; sentendosi afferrare per il braccio, Nufar inizia a gridare e a chiedere aiuto. Alle persone accorse, che le chiedono se l’uomo abbia tentato di usarle violenza, la giovane risponde di sì. L’affermazione cambia per sempre la sua vita. A questa prima bugia ne succedono infatti altre e la rete di menzogne diventa tanto complicata da stringerla in una morsa da cui sembra impossibile fuggire.
Romanzo originalissimo sulle ansie adolescenziali, sul fascino della menzogna e sulla forza della coscienza, Bugiarda è caratterizzato nella versione in italiano da una lingua estremamente attenta alle scelte lessicali e alla resa sintattica delle strutture della lingua originale. La Giuria all’unanimità ha riconosciuto nella traduzione alcuni tratti importanti quali la fedeltà attenta ma non sottomessa al testo ebraico, l’adozione di un registro linguistico adeguato, che rende la lingua del romanzo estremamente scorrevole, e la capacità di valorizzare nella lingua d’arrivo le scelte del testo originale.”
Dichiarazione della casa editrice Giuntina
“Da più di quarant’anni la Casa Editrice Giuntina si impegna a far conoscere le infinite sfumature della cultura ebraica. Fondata a Firenze nel 1980 da Daniel Vogelmann, Giuntina ha sempre mantenuto la sua identità e la sua vocazione originaria: pubblicare opere di argomento ebraico che potessero arricchire qualsiasi lettore. E così, dalla narrativa alla storia, dalla filosofia alla Memoria, passando per la mistica, la cucina, la poesia e la teologia, il catalogo Giuntina si è arricchito negli anni di autori e autrici provenienti dai contesti e dalle esperienze più diverse. Anche in questo periodo, drammaticamente segnato dalla pandemia, una traiettoria così specifica, lungi dall’essere un limite, ha permesso a questa realtà editoriale indipendente di mantenere saldo il contatto con i suoi lettori.
Tra i tanti autori che la casa editrice ha scoperto negli anni, siamo particolarmente legati ad Ayelet Gundar-Goshen, una giovane autrice israeliana che, grazie alla sua scrittura raffinata e la sua abilità nel descrivere i delicati meccanismi dell’anima umana, si è imposta come una delle voci più originali della sua generazione. I romanzi di Gundar-Goshen hanno così veicolato in Italia una nuova dimensione della letteratura israeliana, complementare a quella dei più celebri Yehoshua, Grossman e Oz. Come i precedenti Una notte soltanto Markovitch e Svegliare i leoni, anche Bugiarda è un libro potente e originale che ammalia, scuote e scende in profondità: in questo libro, Gundar-Goshen riesce a trasformare un fatto di cronaca – l’accusa mossa da una ragazza nei confronti di un uomo – in un’occasione per indagare la società contemporanea e gli abissi più oscuri della psiche umana. A dar voce ad Ayelet Gundar-Goshen in Italia è stata Raffaella Scardi, traduttrice di grande eleganza, abile nel conservare anche le sfumature più sottili dell’ebraico e restituirle con maestria al lettore italiano.
Per questo siamo veramente felici che quest’anno sia stata proprio Raffaella Scardi a vincere il Premio Lorenzo Claris Appiani per la traduzione letteraria, giunto alla sua VI edizione. Elba Book Festival, ideatrice del Premio, è una realtà che è fiorita meravigliosamente lontano dai tradizionali centri dell’industria culturale, e la forza e la considerazione che il Festival ha guadagnato in questi ultimi anni testimoniano la vitalità dell’editoria indipendente e la caparbia dedizione degli organizzatori. Non possiamo che essere orgogliosi di essere entrati a far parte di questa storia attraverso il Premio Appiani, un riconoscimento importante non solo per il suo prestigio ma anche per la sua missione: la scelta di dare risalto a un’operazione culturale per lungo tempo trascurata come la traduzione, e la volontà di interfacciarsi esclusivamente con realtà editoriali indipendenti. In un anno come quello che stiamo vivendo, l’indomita energia che il Festival e il Premio testimoniano sono un balsamo per tutto il mondo culturale. A tutto lo staff di Elba Book Festival e alla famiglia Appiani vanno i nostri più sinceri ringraziamenti.”